Struttura armonica dei chorus


Conformemente allo stile pianistico più moderno degli anni in cui fu registrato “Matrix”, nell’improvvisazione il compito principale della mano sinistra, limitato al centro tastiera con rari “affondi” nel registro grave, è quello di punteggiare con frequenti accordi di tre note le linee melodiche della mano destra.
La mano sinistra sintetizza perciò le scelte armoniche del pianista mentre alla mano destra spetta il compito di sviluppare un discorso prevalentemente melodico a partire dai vari elementi del tema.
La struttura armonica base usata nei chorus è ricavata pertanto in questo modo: nella tav.1 di pag.18 sono incolonnate verticalmente le trascrizione dei 23 chorus della sola mano sinistra del pianista. In questo modo è possibile un facile raffronto fra le varie combinazione di suoni e un computo degli aggregati armonici più frequenti. Dagli accordi della mano sinistra più frequentemente usati possiamo desumere la struttura armonica base usata per l’improvvisazione. I seguenti accordi sono quelli che compaiono con maggior frequenza nella 1a sezione di quattro battute di ogni chorus, la prima battuta dei quali è quella che presenta la minore variabilità di strutture accordali:

es. 5
Es. 5A Es. 5B

Il secondo accordo non appare quasi mai isolato, ma sempre preceduto o seguito dal primo e va pertanto considerato come la conseguenza di un breve scorrimento quartale “inside” a queste scale, presenti in varia misura nella parte della mano destra dei chorus:

es. 6
Es. 6Ascala misolidia di fa
Es. 6Bscala dorica di fa
Es. 6Cscala minore naturale di fa

Gli aggregati armonici più frequenti nella 2a sezione di ogni chorus (quinta, sesta, settima e ottava battuta) sono:

es. 7
Es. 7A Es. 7B

dai quali possiamo desumere la seguente scala misolidia di sib:

es. 8
Scorrimenti

Possono comunque appartenere anche alla scala dorica di fa:

es. 9
Scorrimenti

Alla nona e decima battuta di ogni chorus (3a sezione) troviamo:

es. 10
Es. 10A Es. 10B

Questi sono gli stessi accordi dell’es. 5 trasportati di una seconda minore ascendente, che analogamente vanno intesi come scorrimenti sulle seguenti scale:

es. 12
Es. 12A
Es. 12B
Es. 12C

Le ultime due battute (4a sezione) presentano la stessa tipologia di accordi delle prime quattro e pertanto possiamo così sintetizzare la struttura armonica base sulla quale si svolge l’improvvisazione:

es. 13
Es. 13

La caratteristica fondamentale di questa struttura è quello di costituire una modalizzazione della struttura tonale del tema attraverso l’eliminazione della sensibile (mi naturale) del modo ionico iniziale. Infatti, anche al semplice ascolto, scompaiono o comunque si attenuano molto i tre poli caratteristici del blues (tonica, sottodominante e dominante) per lasciare il posto a una generica “polarizzazione” verso un fa variamente “colorato” da diverse modalità, sostituzioni armoniche, cromatismi, tonalizzazioni e bruschi allontanamenti modali (outside).


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